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Parigi può attendere

Un film romantico, sceneggiato e diretto da Eleonore Coppola, moglie di Francis Ford Coppola, che prende spunto da una storia realmente accaduta per poi svilupparsi all’interno della vita di Anne.
Anne (Diane Lane) è a un punto di svolta nella sua vita. E’ sposata da tanti anni con un produttore cinematografico (Alec Baldwin) che pensa solo al successo e che la trascura. In seguito di una serie di eventi inaspettati, si ritrova a fare un viaggio in macchina da Cannes a Parigi, assieme a un socio in affari del marito (Arnaud Viard). Quello che doveva essere un banale tragitto di sette ore si trasforma in un viaggio alla scoperta di se stessa, grazie anche agli scorci pittoreschi, al buon cibo, all’ottimo vino, tanto humour, alcune perle di saggezza e molto, molto altro ancora.

Nel 2009 Eleanor Coppola aveva accompagnato suo marito, Francis, al Festival di Cannes pensando di proseguire poi verso l’Europa dell’Est, dove lui doveva recarsi per questioni di lavoro. Non potendo prendere l’aereo un francese, storico socio in affari di Francis, le diede un passaggio in macchina fino a Parigi….
Da questa storia nasce la sceneggiatura di questo film molto divertente e surreale che non solo mette a confronto sia l’universo femminile con quello maschile, sia la diversità di cultura, ma arriva nel profondo, ponendo l’accento sul contatto forzato tra una donna americana, che si trova a un bivio nella sua vita, e un affascinante francese, che sfrutta tutto il suo charm e la sua erudizione per camuffare i suoi “problemi personali”.
Michael non è un marito perfetto. Jacques anche non è perfetto. Non volevo mettere in competizione il “cattivo” marito e il francese “favoloso” che avrebbe reso felice Anne, come in una favola. Ho reso il francese “inconsistente”. E’ affascinante, ma spesso le fa delle domande imbarazzanti… la porta in qualche posto incantevole, dove poi però incontrano qualche sua vecchia fiamma. – Racconta Eleonore
Anne si trova in un momento della sua vita, in cui il figlio è andato a vivere da solo. Lei ha compiuto cinquant’anni ed è più riflessiva. Inizia a rendersi conto che suo marito da solo non le basta, ha bisogno di qualcosa in più per essere pienamente soddisfatta, ma sa che non sarà certo un altro uomo a poter risolvere il suo problema. Perché solo lei può essere l’artefice della sua felicità. Il passo successivo che deve compiere per la sua crescita personale è percorrere un viaggio interiore. Un primo passo verso questa avventura interiore è rappresentato dalle sue fotografie, la sua visione personale del mondo che la circonda. Volevo che il film fosse divertente ma che facesse anche riflettere. Spero che al pubblico piacerà il viaggio compiuto da questi personaggi, e che impareranno a godersi le piccole gioie della vita… come ad esempio un delizioso pomodoro.”

Al cinema dal 15 giugno

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